martedì 26 febbraio 2008

Portare i piccoli

Leggo adesso su Portare i piccoli che il Leone Verde ha pubblicato il libro di Esther Weber: finalmente esce anche in lingua italiana un libro dedicato ai benefici (e alla comodità!) del portare.

Questo mi ricorda anche della mia Koala Attitude lasciata in sospeso ormai da mesi, ma che continua a frullarmi per la testa...Allez, prendo la palla al balzo e mi impegno ad aggiornarla con più regolarità!

lunedì 25 febbraio 2008

Il treno di frontiera

La frontiera voglio passare,
di là dai monti voglio andare,
dove i francesi per dire sì
dicono "oui!".
Quando sarò al di là dal confine
troverò bambini e bambine:
tutte le lingue parleranno,
il russo, il tedesco, il turcomanno,
diranno, "Buongiorno" - io non capirò -
e "Buonasera" risponderò.
Ma poi rideremo insieme felici
e per sempre saremo amici.

Quando ero incinta e non riuscivo a convincere M. (fututo papà) a parlare con la pancia, mi è venuta l'idea di regalargli Favole al telefono di Gianni Rodari e di instaurare un rito: una favola a sera a voce alta in direzione della pancia. E così è stato per il resto della gravidanza. Quando A. è nata e l'infermiera l'ha portata via, la piccolina strillava come un'aquila, ma pare che come abbia sentito la voce del papà si sia immediatamente tranquillizzata, tanto da suscitare un commento ammirato da parte dell'infermiera: "Ma la bimba l'ha riconosciuta!" e un conseguente gongolamento di M.
Devo ricordarmi più spesso di avere questo asso nella manica, quando la sera tiriamo a sorte per chi debba leggere le 45 storie della "buona notte", storie che peraltro non sortiscono l'effetto che ci si aspetterebbe da loro dal momento che A. continua a rimanere sveglia e saltellante...

venerdì 22 febbraio 2008

Piccoletti al cinema


Questo week-end ci aspetta una nuova esperienza: la prima volta di Puffola al cinema!

Domani comincia infatti Tout-petits Cinéma, un festival di 5 giorni dedicato ai bimbi fra i 18 mesi e i 4 anni e in programma non ci sono solo cartoni animati, ma anche concerti, fiabe e diversi laboratori.
Quando è stata a teatro a vedere le marionette si è divertita moltissimo, credo che il problema maggiore quindi sarà portarla via una volta finito lo spettacolo! Spero solo ci sia ancora posto, perché pare che l'annoscorso sia stato un super successo...


lunedì 18 febbraio 2008

giovedì 14 febbraio 2008

Italia si, Italia no, Italia gnamme

Sono ormai più di cinque anni che viviamo all'estero. Siamo tornati in Italia per le vacanze, per vedere famiglia e amici, siamo tornati per qualche mese "fra un espatrio e l'altro", abbiamo fatto un figlio e siamo ripartiti. Adesso abbiamo voglia di fermarci. Di tornare o di restare, ma comunque di fermarci. A volte siamo più propensi per il ritorno, perché A. possa godersi nonni, zii, e cuginetti, ma poi...Polizia in ospedale a interrogare e intimidire, Ferrara e Binetti a blaterare a destra e sinistra, e poi i Mastella e i Cuffaro vari, e la Lipperini che ha ragione e l'Ecomamma che non ha torto...e mi chiedo: ma siamo sicuri di voler tornare? Non è che, per stare di più con la nostra famiglia, magari potremmo far saltare fuori una stanza per gli ospiti??

martedì 12 febbraio 2008

Ogni scarrafone...

Nell'ultimo mese A., 26 mesi, ci strabilia per la qualità delle sue creazioni artistiche.

Non si nota forse una certa atmosfera melanconica, accentuata dal tratto discendente, e una spiccata tendenza al pointillisme ?

Belleville


martedì 5 febbraio 2008

I genitori perfetti non esistono

" Un bambino non ha bisogno di genitori perfetti. Ha bisogno di genitori sufficientemente capaci, di genitori che cerchino di fare del loro meglio per occuparsi di lui, che lo proteggano e lo nutrano, che evitino di ferirlo e di frustrarlo in maniera eccessiva, ma che sappiano di poter incorrere nell'errore e si dimostrino pronti ad ammetterlo. Un bambino non vuole avere di fronte a lui un ruolo, ma una persona vera con le sue emozioni e i suoi bisogni, i suoi pensieri e i suoi valori le sue capacità e i suoi limiti. "
Isabelle Filliozat, Il n'y a pas de parent parfait, JC Lattès

lunedì 4 febbraio 2008

Il caffé del passeggino

In uno dei miei precedenti (e radi) post ho accennato alla difficoltà di girare a Parigi con un passeggino, soprattutto a causa di negozianti e ristoratori non proprio sorridenti davanti a clienti con bambini più o meno piccoli e più o meno esuberanti. Beh, da qualche mese c'è un café che accoglie a braccia aperte mamme, papà, bambini...e relativi passeggini! Si chiama Le poussette café e si trova nel nono arrondissement, proprio di fronte ad una piazzetta con un'area giochi molto carina. Il locale è accogliente e pensato espressamente perché grandi e piccini siano a loro agio: è dotato di garage per passeggini e carrozzine, di bagni ampi con fasciatoio, "gabinettino" e pannolini da acquistare singolarmente (in caso di dimenticanze...o imprevisti!), di seggioloni, bavaglini e, ciliegina sulla torta, angolo gioco per i bambini :))

Ecco, io e famigghia ci siamo stati una volta sola, ma riuscite a immaginare la gioia di gustarsi una cioccolata calda, senza l'incubo di tenere a bada un paio di manine ladre e del tutto ignare di una qualsivoglia nozione di pericolo? Noi due a sorseggiare teneramente en amoureux e la duenne a divertirsi con le costruzioni. Non aggiungo altro.
Anzi, ancora una chicca: ogni settimana vengono organizzati corsi e incontri vari, dal corso per usare la fascia, all'incontro con professionisti della prima infanzia, ai laboratori di disegno tenuti dall'illustratrice di libri per l'infanzia
Annelore Parot.

giovedì 17 gennaio 2008

mercoledì 16 gennaio 2008

Stereotipi e vie en rose


Una idée reçue italiana vuole che i francesi, in generale, e i parigini, in particolare, siano altezzosi e maleducati, ma il mio amore viscerale per la Francia, in generale, e per Parigi, in particolare, mi ha sempre permesso di fare orecchie da mercante. Fino ad oggi.

Primo episodio, ore 10.30: faccio per uscire dall'ascensore di casa e mi trovo davanti una dame impellicciata, sulla settantina, che con aria molto scocciata si sposta per far passare il passeggino - vuoto, perché la puffola (2 anni) ha voglia di camminare. Non solo non fa neanche il gesto di tenere aperta la porta, ma, senza nemmeno aspettare che io sia uscita, comincia ad apostrofare con voce stridula la puffola: "Allez, vite, vite! Dépêche-toi!" (Su, in fretta, in fretta! Sbrigati!); al che la piccola non solo non si muove di un millimetro, ma si spalma ancora di più contro la parete. La prendo per mano e la faccio uscire, mentre la dame in questione si infila sbuffando nell'ascensore.

Secondo episodio, un po' più tardi: entro in un negozio di scarpe con il sopraccitato passeggino e la puffola dentro. Non appena varcata la soglia, la commessa mi lancia un secco: "No, con il passeggino non si entra, non si entra!" (ripetuto due volte, giuro!). E' tempo di saldi, è vero, ma il negozio è molto grande e c'è solo un'altra persona dentro...insomma, ci si passa benissimo!, mi dice la vocina dell'ex-commessa che c'è in me. La stessa vocina mi dice anche che la poveretta probabilmente non ne puo' più, che il periodo delle feste e l'inizio dei saldi (che qui in Francia è vissuto come una vera e propria lotta all'ultimo sangue dagli agguerriti clienti) l'avranno provata e resa acida, quindi faccio dietro front, ma non riesco a mordermi la lingua e mi "scappa" un: "Va bene, vado in un altro negozio", frase che da il via a tutta una serie di considerazioni della commessa sull'idea balzana, diciamo così, di fare shopping con un passeggino.

Lo so che capita di molto peggio nei negozi - per non parlare dei cafés - parigini, ma se la puffola ancora non riesce a camminare a lungo e io devo fare delle commissioni, mi dite, o cari commessi, cosa diavolo posso farne, del passeggino???

martedì 15 gennaio 2008

Metissage culinario


Ne avete abbastanza di crêpes e croque-monsieur, ma non ve la sentite di lanciarvi nella degustazione di escargots e grenouilles ?

Ecco qualche spunto per un tour gastronomico di Parigi. L'articolo non è recentissimo, è vero (i prezzi sono ancora in franchi...), ma alcuni ristoranti sembrano davvero imperdibili, come il Coco de mer, specialità dei mari del sud e fine sabbia bianca al posto del pavimento.

venerdì 4 gennaio 2008

Ancora la Tour



...con vista sulla Tour Eiffel

Perché la quotidianità a Parigi è fatta anche di turismo e turisti, ecco come avere sempre sott'occhio il simbolo per eccellenza della città.

E se passa di qui un eiffelofilo come la sottoscritta, le Editions du Desastre hanno una collezione completa di cartoline, calendari e chi più ne ha più ne metta per vedere la tour sotto ogni punto di vista (bisogna pero' avere voglia di spulciare nel loro catalogo, perché purtroppo non si puo' fare una ricerca per soggetto).